Alcune considerazioni sull’incontro di ieri a Lavello con lavoratrici lavoratori sindacati istituzioni e cittadini:
Lo stabilimento Stellantis di Melfi è interessato da una radicale riorganizzazione purtroppo il calo nella vendita dei prodotti Fiat 500 X, Renegade e Compass ha inciso molto nella accelerazione delle difficoltà dell’impianto. A ciò bisogna aggiungere le criticità negli approvvigionamenti dei semiconduttori e di quella componentistica che subisce gli effetti delle crisi globali da Taiwan all’Ucraina.
È aumentato il ricorso alla cassa integrazione e, a subire in questo momento gli effetti collaterali peggiori è proprio l’indotto che nell’area di Melfi e della Basilicata più in generale conta circa 3000 addetti.
Stando agli annunci della casa automobilistica sarebbero in arrivo cinque nuovi modelli (uno dei quali già in forse) elettrici o ibridi, che dovrebbero rappresentare un’occasione di rilancio del sito.
Ma la preoccupazione è forte perché adesso la logistica (crisi laes) registra contraccolpi molto duri in termini occupazionali.
Non bastano le rassicurazioni del ministro Urso e non sono sufficienti gli incentivi all’acquisto di auto elettriche.
Gli interventi pubblici vanno legati ai livelli produttivi ed occupazionali e serve un piano di rilancio del settore che comprenda tutele per lavoratori stellantis ed indotto e rilancio concertato degli investimenti.
È necessario immaginare nuovi modelli di sviluppo industriale e cercare di mettere in campo misure per attrarre investimenti che generino lavoro di qualità per le nuove generazioni.
La dichiarazione di area di crisi complessa non è certa una soluzione ma una misura emergenziale che non offre prospettive in termini industriali.
A noi interessa il rilancio industriale e produttivo del sito e sosteniamo le richieste del sindacato per difendere i posti di lavoro e per tutelare la capacità competitiva del sito. Anche l’apertura ad altri marchi per la produzione di componentistica è uno strumento da approfondire.
In tutto questo la Regione Basilicata è attore silente e non protagonista. Presa più dalle vicende elettorali e non dalla responsabilità politica di gestire un passaggio delicatissimo per il futuro industriale del territorio.
Sarebbe tempo di attivare un vero e proprio patto per il comparto automotive per supportare la transizione all’elettrico e provare a difendere i livelli occupazionali puntando sulle nuove commesse anche compensando le perdite di posti di lavoro legate al termico.
Bisogna fare in modo che il governo nazionale e regionale si attivino per un reale confronto con l’azienda e con i sindacati anche prevedendo misure specifiche di sostegno al settore con la priorità di tutelare i lavoratori che rischiano l’esplosione dal ciclo produttivo.
Melfi è la linea del Piave in termini industriali per la nostra regione e non possiamo permetterci un indebolimento che comprometterebbe un intero territorio.
Potenza 02/02/2024