La politica non si fa con i sentimenti, tantomeno con i risentimenti.
Ma ce ne faremo una ragione nel comprendere che l’alibi è la norma, ma l’obiettivo è reagire alle posizioni che abbiamo assunto nelle scorse settimane da quando abbiamo detto a chiare lettere al M5S di essere parte del sistema, avendo partecipato anche alle nomine.
La prova? La proposta è stata depositata a giugno 2024 e non risulta sia stato depositato alcun emendamento migliorativo, a meno che non c’era piena condivisione del testo originariamente proposto.
Ma se fosse stato così si sarebbero dovuti astenere, o votare contro, sugli emendamenti proposti dalla maggioranza, votare a favore degli articoli condivisi, e poi magari decidere sul voto finale.
Legittime e rispettabili le posizioni del M5S, ma ideologizzare ed esasperare interpretazioni per trovare l’alibi all’astensione su tutti gli articoli rende evidenti le contraddizioni.
Potrei facilmente strumentalizzare e utilizzare il “proprio cuore con l’altrui misura” sottolineando che l’astensione del M5S è avvenuta anche sull’art.1 della legge che esalta i valori fondativi della Repubblica italiana, della pace e della solidarietà.
Non siamo di fronte alla migliore legge possibile – lasciamo al M5S questa patente – e siamo consapevoli che nel tempo tutto può essere verificato e migliorato.
Ma un passo avanti è stato fatto, e farlo solamente come avremmo voluto noi non avrebbe raccolto i numeri necessari in Consiglio regionale.
Infine il M5S omette di dire che la norma prevede un Piano triennale, da approvare in Consiglio, per definire indirizzi, e un Piano annuale per stabilire i criteri per gli avvisi.
Piani che saranno anche oggetto del confronto con la Consulta, organismo costituito anche dalle rappresentanze studentesche e dal mondo del Terzo settore.
26 febbraio 2025.