Quello che stanno subendo i giornalisti degli uffici stampa della Giunta e del Consiglio regionale di Basilicata ci lascia attoniti.
La Corte dei Conti di Potenza ha chiesto loro la restituzione di somme percepite legittimamente, sulla base di un contratto di lavoro giornalistico firmato, su richiesta della stessa Regione Basilicata, in base ad una legge regionale che per vent’anni nessun giudice ha mai contestato.
Non solo, la Regione ha negato ogni confronto con il sindacato senza tentare minimamente di difendere il suo personale, né tanto meno ha applicato nella sua interezza il nuovo contratto dei giornalisti della pubblica amministrazione approvato il 7 aprile scorso da Aran, Fnsi e sindacati, validato dal Governo e dalla Corte dei Conti.
In altre Regioni infatti, al personale degli uffici stampa è stato applicato il Contratto Nazionale di Lavoro Giornalistico FIEG-FNSI, con cui i giornalisti degli uffici stampa sono stati reinquadrati nel contratto dei dipendenti pubblici come giornalisti pubblici, (ferma restando la garanzia dei livelli stipendiali maturati), sottoscrivendo anche accordi sindacali per applicare i nuovi contratti, con un ruolo attivo della Fnsi.
Quale stato di diritto si vive in Basilicata? È una domanda che giustamente si pongono la Federazione nazionale della Stampa italiana e l’Associazione della Stampa di Basilicata e alla quale il PD Basilicata si unisce.
In una Regione dove non si riconosce il ruolo del sindacato dei giornalisti, dove non si applica il nuovo contratto ma, soprattutto si procede in maniera approssimativa senza tutelare e porsi a garanzia dei propri dipendenti.
Oltre a questo la regione da anni non riconosce con chiarezza il ruolo di una giornalista che presta servizio regolarmente all’ufficio stampa del consiglio e che solo per lungaggini burocratiche non è stata inquadrata come gli altri colleghi con relativi danni economici subiti dalla professionista.
Se la pubblica informazione è un diritto fondamentale dei sistemi democratici, i diritti dei lavoratori, tutti, sono imprescindibili.
Il PD Basilicata esprime pieno sostegno alle azioni poste in essere da Fnsi e da Assostampa che chiedono, alla Regione «di sospendere ogni azione fino al giudizio di primo grado previsto per il 23 maggio del 2023 davanti al Giudice del lavoro.