Non c’erano da aspettarsi analisi approfondite dalla destra lucana, molto impegnata in queste ore a farsi dispetti e ad offendersi attraverso comunicati volgari.
Per un Presidente di Regione, cedere alle sirene del populismo sui temi della sostenibilità ambientale, è sintomo di strumentalità da campagna elettorale e mancanza di capacità di lettura dei processi.
Non scopriamo oggi il totale disinteresse di Bardi e della destra lucana, italiana ed europea riguardo i temi della transizione ecologica. Gli accordi Val d’Agri, ad esempio, rappresentano una prova plastica di quanto questo governo regionale non abbia a cuore il futuro del nostro pianeta e del nostro territorio. Le dichiarazioni che in queste ore arrivano da Via Verrastro non fanno che confermare una ambiguità ed un legame sempre più chiaro con le lobby dei combustibili fossili. Non stupisce se poi si guarda anche al posizionamento nazionale delle destre contro l’embargo del gas russo ed i rapporti con Putin.
Noi abbiamo scelto di guardare al futuro, cogliendo il messaggio delle giovani generazioni: non c’è più tempo.
Assai spiacevole la scelta di fare campagna elettorale sulla pelle degli operai di Stellantis da parte di Bardi e Giorgetti. Il tentativo di contrapporre il lavoro all’ambiente è il vecchio trucco di chi non ha un progetto per il futuro e, a dirla tutta, nemmeno per il presente.
Alla base del piano Fit For 55 c’è l’idea di tenere insieme la sostenibilità sociale e quella ambientale. È stato approvato un emendamento per tutelare la Motor Valley italiana e poi c’è la Carbon Tax fatta esattamente per difendere le produzioni europee.
È chiaro il tentativo di Bardi e Giorgetti: provare a diluire l’emergenza di questi giorni con la strategia europea che guarda al 2035. Mi chiedo come mai la stessa veemenza non venga utilizzata per contrastare le scelte di Tavares che ha già disatteso molti accordi, soprattutto a Melfi, malgrado i fondi pubblici avuti dal Governo Conte II.
C’è da chiedersi come mai Bardi non chieda conto a Giorgetti delle voci insistenti sul dimezzamento – oggi e non nel 2035 – del numero di lavoratori impegnati nello stabilimento di Melfi.
Quale ecosistema industriale sta costruendo il governo Bardi per le imprese e le aziende lucane? La Basilicata ha l’autorevolezza ed il diritto di abbattere la bolletta energetica delle aziende, migliorare le condizioni logistiche rispetto alle aree nelle quali queste insistono. Invece assistiamo solo a slogan populisti da campagna elettorale come “Gas gratis per tutti” senza fatti conseguenti.
Strano che Bardi non abbia commentato l’intesa europea sul salario minimo che va a tutelare esattamente le classi di lavoratori e lavoratrici alle quali maldestramente prova a rivolgersi. Bisognerebbe ricordargli che la destra italiana è contraria a questa misura di civiltà e di giustizia sociale e che sta conducendo una battaglia non contro la povertà ma contro i poveri.
La destra lucana ha dimostrato che della sostenibilità ambientale e della giustizia sociale non gli importa. Ma noi lo sapevamo già.