Il capogruppo del PD: “Noi siamo disponibile ad unire le forze, a dare nuovo vigore alla nostra Regione per difendere il territorio, ma non possiamo attendere all’infinito affinché questa disponibilità incroci la disponibilità del Governo regionale”
“La notizia che nella manovra di bilancio si stia portando da 70 a 100 milioni di euro lo stanziamento per area di crisi industriale complessa induce a più di qualche riflessione. Nel merito ci pare di capire che queste ulteriori risorse siano dovute ad un generale incremento della cassa integrazione e ad ulteriori istanze prevenute nell’anno in corso. Ma se da un lato sarebbe opportuno fare il punto sull’esito di tutte le procedure relative all’area di crisi non possiamo non osservare come permane ancora un strutturale arretramento del fondo automotive, cosi come sembrano ormai cadute nel vuoto le parole del Ministro Urso, tra l’aspettativa di un milione di autovetture e un secondo grande produttore”. Lo afferma il capogruppo del PD, Piero Lacorazza.
“Sembra che dopo le sbornie di attacchi ideologici tutto si sia fermato, nonostante anche i nostri europarlamentari abbiano contribuito allo slittamento delle stringenti regole sulle emissioni. La transizione ecologica – sottolinea Lacorazza – deve essere giusta. Ma si pone un tema anche in Basilicata. Nonostante di acqua sotto i ponti ne sia passata, non può non essere osservato che l’11 settembre del 2024 si è sottoscritto un documento unitario che andrebbe verificato e aggiornato. Cosi come il grande clamore dell’investimento energetico (biogas e fotovoltaico) che avrebbe dovuto essere avviato entro l’estate del 2026 sembra essersi infranto nel silenzio”.
“Eppure – continua il capogruppo del PD – tutto sta scivolando tra le mani con un silenzio che solo l’anno scorso, di questi tempi, aveva portato a settembre ad un documento unitario e ad ottobre alla presentazione degli impianti energetici. E anche ad un Consiglio regionale straordinario, da noi richiesto, e ad un sciopero dei sindacati con tutta la coda di tavoli e contro tavoli”.
“E ora si chiede Lacorazza? Anche nella complessità serve un nuovo patto sociale e noi siamo disponibile ad unire le forze, a dare nuovo vigore alla nostra Regione per difendere il territorio come abbiamo detto più volte e ribadito dal palco della festa di Comunità organizzata dal PD di Melfi, alla presenza di Mons. Fanelli. Ma non possiamo attendere all’infinito affinché questa disponibilità incroci l’ascolto e la disponibilità del Governo regionale”.