Il Capogruppo Pd: Abbiamo contribuito a migliorare il testo del provvedimento, definendo maggiori paletti pubblici e ruolo del Consiglio, richiamando la Giunta a mettere mano al Piano sanitario. Apertura al Terzo settore esclusi i servizi essenziali
“Ci siamo astenuti sulla proposta di legge che norma la sperimentazione gestionale in sanità perché, in assenza di un Piano sanitario e di un confronto chiaro, il rischio che si scivoli verso uno smantellamento del sistema pubblico sono dietro l’angolo. Per noi il sistema deve essere nelle mani della decisione pubblica mettendo più risorse nel Fondo Sanitario, come abbiamo proposto depositando una PDL, e tutti gli emendamenti da noi proposti e approvati dal Consiglio vanno in questa direzione”. Lo dichiara Piero Lacorazza, capogruppo del Pd in Consiglio regionale.
“Nel contesto di norme che regolano procedure pubbliche – prosegue Lacorazza – abbiamo escluso che la sperimentazione gestionale non ricomprendesse i servizi essenziali e si posizionasse su alta qualità e apertura anche al Terzo settore ai sensi del d.lgs. 117/2017. Abbiamo corretto l’impostazione iniziale della proposta, la cui deriva economicistica sembrava prevalere sulla qualità dei servizi e sulla conformità al Piano sanitario che speriamo arrivi presto e possa rappresenta uno strumento tanto strategico quanto concreto. Sono stati rafforzati i controlli con cadenza annuale e agganciata ogni sperimentazione al parere delle commissioni e all’intesa (che dovrebbe significare un voto!) del Consiglio regionale. Gli emendamenti approvati salvaguardano le sperimentazioni in corso (Don Gnocchi a Tricarico e Acerenza – Fondazione Stella Maris a Chiaromonte e Matera) e introducono clausole sociali per il personale e premialità nei concorsi pubblici”.
“Insomma – evidenzia Lacorazza – seppure con un voto di astensione sulla proposta di legge, abbiamo contribuito non poco a migliorare il testo, definendo maggiori paletti pubblici e ruolo del Consiglio, richiamando il governo della Regione a mettere mano al Piano sanitario senza il quale alcuna nuova sperimentazione gestionale potrà essere avviata. Ancora una volta, con la forza delle argomentazioni e la capacità di ascolto, il nostro ruolo di minoranza ha contribuito in maniera incisiva a deviare il corso di un fiume che rischiava di avere ben altri sbocchi in mare”.
“Diamo anche atto alla maggioranza – conclude l’esponente del Pd – di aver vissuto la dialettica e gli emendamenti depositati, alcuni dei quali anche condivisi con il Presidente Morea, senza pregiudizio, al fine di migliorare l’impostazione della legge sulla sperimentazione gestionale”.
Sperimentazione gestionale sanità, Lacorazza: paletti pubblici
