Sanità lucana. Lacorazza: Bardi denudato dai dati e da Latronico.

24 Mag 2025 | PD Basilicata, PD in Regione

L’ISTAT ci dice che la sanità in Basilicata non gode di buona salute e Bardi governa da sei anni.
La realtà mangia le chiacchiere.
E dobbiamo dire un grande grazie al personale sanitario che regge la complessità della situazione, nonostante da anni vi sia una totale assenza di programmazione.
Ma c’è di più.
Quando si alza troppo il livello della comunicazione, o meglio della pubblicità, addirittura personalizzata, come ha fatto in questo anno l’assessore Latronico, non ci si può aspettare che non salga il conflitto politico, e la complessità, che conosciamo bene, sia soppiantata dalla semplificazione.

Ora, abbiamo sul portale istituzionale anche una finestra “Basilicata salute” e che speriamo non sia un ulteriore spazio di propaganda. Non siamo nati oggi e sappiamo che mentre questo comunicato viene scalzato dai successivi e la quotidianità della notizia è schiacciata nel presente, un banner resta, anche perché ben collocato in una home page che, a guardarla da un cellulare, parla con la voce del governo regionale.

Se uniamo i lucani che rinunciano alle cure – circa il 7% (ISTAT) – a quelli che si curano fuori – nell’ultimo biennio 260 milioni di euro ha pagato la Regione – non siamo messi beni. Poi ci sono coloro che sono “costretti” a pagare di più per via delle liste attesa.

A ciò si aggiunge che nell’ultimo biennio circa 100 milioni di euro delle compensazioni petrolifere sono state impiegate per il deficit in sanità e sottratte anche al sostegno alle imprese e al lavoro.
Sono 150 milioni di euro di investimenti ritardati in sanità – relazione giunta regionale II semestre 2024 PNRR – tra cui Case ed Ospedali di Comunità che sarebbero già dovuti partire ma che a causa di errori – come evidenziato dal MEF – e di cattiva gestione del bilancio regionale i termini sono slittati.

Questi i fatti; poi il mantra del rispetto del cronoprogramma lo si può raccontare a chi non legge le carte. Per Case ed Ospedali di Comunità, la Fondazione GIMBE ha detto chiaramente che c’è un ritardo. Si sarebbero già dovute realizzare.
Il cronoprogramma, a cui si fa furbescamente riferimento, parte da un ritardo, lo start è ritardato; poi che si raggiunga il traguardo, come anche da noi auspicato, è un altro paio di maniche.

Così come l’annuncio quasi a rete unificate che attiene al non commissariamento della lucana; in Basilicata la sanità non è mai stata commissariata e se tale dibattito si è aperto e’per i rischi che ha fatto correre il governo Bardi in particolare lo scorso anno.

Insomma ancora una volta i fatti e la realtà smentiscono la comunicazione; e quanto più su temi delicati si alza la pubblicità, ancora peggio se personalizzata, non si può che rimanere nudi.
Da sei anni governa il centrodestra.
L’ultimo di questi sei anni è l’inizio della seconda legislatura a guida Bardi, sostenuto da un accordo politico andato oltre il perimetro del centrodestra proprio per determinare un cambio di passo della sanità.
Forse Azione potrebbe unirsi a ciò che sosteniamo da mesi e consigliare all’assessore Latronico: meno social e più fatti. In realtà le prime incrinature ci sono e pensiamo che non siano strumentali a preparare il terreno per il derby sulle nomine, a partire dall’ASP e poi a seguire all’Azienda Ospedaliera San Carlo su cui l’Assessore Latronico ha messo “faccia e petto” sull’attuale Dg Spera.

Ora che il Presidente Bardi è nudo, perché i dati sono dati, non provi imbarazzo e abbia il coraggio di diramare un dispaccio in particolare per l’assessore Latronico al fine di conformare la comunicazione ad un adeguato profilo etico, istituzionale e di governo.

P.S. Non esagero. Siamo contenti che all’ospedale di Tinchi ci sia un mammografo di ultima generazione o che il management delle aziende sanitarie faccia formazione o che vengano firmati contratti per nuove assunzioni ma forse sarebbe il caso di equilibrare meglio la comunicazione istituzionale rispetto alla propaganda personale.

Condividi questo articolo!