Il Capogruppo del Pd: Con il peggior dato percentuale italiano sulle rinunce alle cure e con la prospettiva di un ulteriore indebolimento demografico, non reggono giustificazioni senza pensiero, azioni senza visione, gestione senza programmazione
“Se nel 2024 sessantamila lucani hanno rinunciato alle cure, siamo di fronte a un allarme sociale e non soltanto, o non esclusivamente, sanitario. La Basilicata è in bilico. Il dato, che auspichiamo possa regredire nel 2025, evidenziato dalla Fondazione GIMBE, assume caratteristiche inquietanti e non incrocia la comunicazione giustificazionista dell’assessore Cosimo Latronico. Dopo sei anni di governo del centrodestra a guida Bardi non si vedono adeguate politiche di breve, medio e lungo periodo per contrastare il peggioramento”.
Lo dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Piero Lacorazza, che aggiunge:
“Sessantamila lucane e lucani che rinunciano alle cure, in percentuale il peggior dato in Italia, parlano in maniera inequivocabile di un arretramento economico e sociale, di una fragilità del welfare. Sono criticità strutturali che non possono essere affrontate senza un Piano sanitario all’altezza delle sfide. Sarebbe dovuto arrivare per l’approvazione in Consiglio regionale entro dicembre 2025. Ma non ci siamo e il tempo perso non si recupera. Questa condizione sociale trascina la Regione in fondo alle classifiche, alimentando un senso di inquietudine che tende a negarne una prospettiva di sostenibilità demografica. E francamente non vogliamo iscriverci al gruppo del ‘tanto peggio tanto meglio’, a coloro che, per un pugno di voti in più, spargono sfiducia e guardano sempre il bicchiere mezzo vuoto”.
“Nel contesto delle crisi industriali e degli oggettivi limiti infrastrutturali e di mobilità – evidenzia Lacorazza – con il peggior dato italiano sulle rinunce alle cure e con la prospettiva di un ulteriore indebolimento demografico, ci si può davvero permettere di procedere con giustificazioni senza pensiero, azioni senza visione, gestione senza programmazione? Aggiungo che i dati presentati dalla Caritas diocesana Potenza-Muro Lucano nel rapporto ‘Povertà ed esclusione sociale 2025’ non possono essere liquidati con superficialità, crescono infatti le persone che si rivolgono ai centri della Caritas, con un aumento del 20 per cento delle situazioni di povertà. Queste condizioni raccontano di cittadini che vivono nella concretezza della quotidianità problematiche sociali acute, che in un certo senso traducono sul territorio i dati del rapporto SVIMEZ presentato la scorsa settimana, nel quale si evidenzia la crisi profonda del comparto industriale in Basilicata, così come lo spopolamento che non accenna a frenare in questo contesto di mancate risposte”.
“Di fronte a questi fatti rilevanti non ci sono annunci che tengano – conclude Lacorazza – a maggior ragione se il Piano strategico regionale continua a registrare un ritardo prolungato. E non si può continuare a pensare di coprire il deficit del sistema sanitario con i soldi delle compensazioni petrolifere, sottratte alle imprese e al lavoro. È il cane che si morde la coda. Non è questione di riparto ma è un problema di governo della Regione e di tenuta dei suoi assetti economici e sociali generali. Ed è su questo terreno che sarebbe opportuno alzare il livello del confronto e della dialettica. Noi siamo pronti a fare la nostra parte.”
Rinuncia a cure, Lacorazza: la Basilicata è in bilico
