Piano Strategico Regionale. Lacorazza: Un ritardo di un anno

14 Nov 2025 | PD Basilicata

 

Il Capogruppo del Pd: Si brancola nel buio in un momento in cui sempre più forti sono gli appelli delle parti sociali e si avverte la necessità di ragionare sulla prossima scadenza del PNRR, su impatti e conseguenze della conclusione degli investimenti.

“Siamo in uno dei passaggi più delicati della vita economica e sociale della Basilicata eppure il Piano Strategico Regionale, strumento statutario e di programmazione, sembra essere messo in soffitta”. A dichiararlo è Piero Lacorazza, capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, che aggiunge:

“Ai sensi dell’art. 45 dello Statuto, il Piano Strategico Regionale sarebbe dovuto venire in Consiglio nei primi mesi del 2025. A ciò si aggiunge che chiari e precisi erano stati gli impegni assunti dal presidente Bardi e dalla maggioranza affinché il documento arrivasse in Aula per l’approvazione, al fine di consentire un eventuale allineamento con gli strumenti di programmazione e di bilancio. Ma si continua a brancolare nel buio, in un momento in cui sempre più forti sono gli appelli che provengono anche dalle parti sociali e soprattutto si avverte la necessità di ragionare sulla ormai prossima scadenza del PNRR, sugli impatti e sulle conseguenze che saranno determinati dalla conclusione degli investimenti. L’aggiornamento congiunturale appena pubblicato da Bankitalia sull’economia lucana restituisce un quadro più scuro che luminoso, l’economia regionale è rimasta ferma, frenata dall’industria con la crisi di Stellantis e indotto e dai consumi deboli, mentre solo costruzioni e turismo hanno offerto segnali positivi in un contesto segnato da occupazione stagnante, credito in calo e indebitamento familiare in crescita”.

“Il Piano Strategico, quindi, dovrebbe incidere su questi fattori per contribuire a segnare una diversa tendenza ma ha già un anno di ritardo e si rischia seriamente – conclude Lacorazza – di comprometterne l’efficacia; non è un atto ordinario ma il principale strumento di programmazione previsto dallo Statuto regionale. Questa è la strada per rimettere al centro il confronto anche in Consiglio regionale, come chiesto anche dalla CGIL Basilicata, in un percorso che veda coinvolte le parti sociali e gli enti locali.”

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