Il Capogruppo del Pd: Sei anni di governo Bardi che avevano annunciato il cambiamento sono un grande fallimento. Fallimento anche oggettivo nell’assoluta mancanza di rispetto dello Statuto regionale
“Il Piano Strategico regionale è fermo sul tram di Posillipo? ‘E allora?…E allora ebbi la prova di una grande verità: Ch’a via vecchia, p’a nova, nun s’ha da maje cagnà!’ Scusate l’ironia nel citare la conclusione di una bellissima canzone napoletana, ma sei anni di governo Bardi che avevano annunciato il cambiamento sono un grande fallimento”. Lo dichiara Piero Lacorazza, capogruppo del partito democratico in Consiglio regionale.
“Questo fallimento – aggiunge Lacorazza – è anche oggettivo nell’assoluta mancanza di rispetto dello Statuto regionale. Oltre 50 giorni per nominare la Giunta regionale, le PEC che si perdono, sull’atto più importante di una legislatura non si hanno notizie. L’art.45 dello Statuto che prevede tempi e procedure non è stato rispettato; non ci sono sanzioni amministrative, ma morali e politiche. Dico anche morali, perché il Presidente della Regione, innanzitutto, e poi la sua maggioranza hanno assunto impegni e il Consiglio regionale ha votato indirizzi e risoluzioni. E meno male che stiamo spingendo e attenzionando la questione, che riveste un eminente carattere generale e strategico”.
“Se qualcuno – prosegue l’esponente del Pd – pensa di risolvere i problemi ‘bandificando’ – nel senso di fare bandi e fare il bando, peraltro più o meno in linea con la programmazione di altre Regioni – accade come ieri a Melfi rendendosi evidente che l’aspettativa dei lavoratori va in direzione diversa rispetto a quella del Governo regionale, il quale si professa liberale e vicino alle imprese, ma nella sostanza prova a raccogliere consensi in processi di ‘stabilizzazioni e sussidi’ – sui quali c’è anche il nostro consenso – sottraendo risorse allo sviluppo e al lavoro per coprire, ad esempio, il deficit in sanità”.
“Forse gli stessi lavoratori dell’area di crisi complessa, i TIS e gli RMI, ricadono tra coloro che rinunciano alle cure o sono costretti a pagare o ad andare fuori regione per una sanità lucana che si trascina importanti contraddizioni anche per l’assenza di una programmazione adeguata. Sul Piano Strategico regionale non abbiamo avuto formale comunicazione di invio di una proposta, così come previsto dall’art. 45 dello Statuto, così come non abbiamo notizie sul possibile iter di adeguamento degli strumenti di programmazione e di assestamento di bilancio. Spero – conclude Lacorazza – che dopo questo comunicato ci sia qualche risposta puntuale e precisa, nel frattempo cantiamo insieme ‘…e allora?’.”