Il centrodestra fallisce ancora e dopo aver schiaffeggiato la comunità del Parco ed una persona, Peppino Priore, chieda scusa e non produca altri danni.
Ciò che la sentenza del Consiglio di Stato dice chiaramente è che non si può pensare di ‘comandare’, fare scelte senza un processo partecipativo, così come ha fatto il Ministero dell’Ambiente.
Questa sentenza chiama anche in causa l’organo istituzionale rappresentativo della Comunità del Parco che anche in occasione dello scioglimento del direttivo e della nomina di Tisci commissario, avvenuta lo scorso anno e senza contraddittorio, avrebbe dovuto far sentire con chiarezza la propria voce a difesa del territorio.
Questioni sollevate con chiarezza ed evidenza pubblica.
Quanto accaduto valga come insegnamento a tutti perché indebolire procedure istituzionali ed amministrative crea problemi; infatti ancora una volta il colpo inferto alle potenzialità del Parco è un brutto colpo.
Si determina a seguito della sentenza del Consiglio di Stato una condizione amministrava e gestionale non propio lineare; non si facciano altri pasticci perché il rischio è l’indebolimento definitivo di un progetto per un territorio più che per un Ente funzionale ad una nomina.