Il Presidente Bardi ha presentato una manovra di bilancio di corto respiro, priva di visione e basata prevalentemente sull’ordinaria amministrazione, che non offre risposte concrete all’altezza dei bisogni e delle aspettative dei lucani.
E’ un bilancio ingessato, che, da un lato, persiste nel ricorrere ai fondi rivenienti dalle royalties petrolifere anche per la spesa corrente e, dall’altro lato iscrive 41 milioni di Euro per ripianare il disavanzo sanitario accumulato nel 2024, anche e soprattutto a causa del vergognoso deficit di 81 milioni di Euro per fronteggiare le spese dei tanti lucani che sono costretti a curarsi in strutture ospedaliere e sanitarie di fuori regione.
Imprese, famiglie e cittadini sono le vittime di un bilancio sempre più ‘corto’ e sempre più dipendente da fonti terze, frutto di una politica di breve respiro, che privilegia l’urgenza del presente a discapito di una programmazione a lungo termine. Un bilancio esposto costantemente al rischio di essere prosciugato per ripianare i debiti accumulati nella disastrosa gestione di alcune società partecipate o di aziende controllate o di enti strumentali.
L’impianto complessivo della manovra è deludente rispetto alle attese ed alle necessità della collettività con insufficienti risorse destinate a capitoli che riteniamo prioritari e che continuano a non trovare adeguata copertura in questa legge di stabilità regionale. Tra questi, l’agricoltura, la cultura e lo spettacolo, la non autosufficienza, la messa in sicurezza del territorio, le politiche sociali e il trasporto pubblico locale. Ciascuno di questi ambiti non solo rappresenta una priorità, ma costituisce anche un’emergenza, considerando le dinamiche demografiche, le transizioni in atto e le trasformazioni del mercato del lavoro, che stanno ampliando le disuguaglianze e richiedono un intervento istituzionale incisivo.
Ad esempio, per quanto concerne i servizi socio-assistenziali alle persone vi è la necessità di un incremento dei fondi, considerato che gli Ambiti Socio-Territoriali già l’anno scorso hanno dovuto ridurre il monte ore nell’erogazione dei servizi di assistenza domiciliare e di aiuto alla persona, a fronte di una richiesta sempre maggiore, stante l’aumento delle disabilità ed il progressivo invecchiamento della popolazione con il conseguente incremento delle persone non autosufficienti e/o sole.
Anche per quanto attiene il Fondo Unico delle Autonomie Locali lo stanziamento previsto di 8 milioni è del tutto insufficiente, ridotto com’è di un terzo rispetto ai 12 milioni di euro per ciascuno dei prossimi tre anni di programmazione richiesti dall’ANCI e dall’UPI, anche in considerazione della parziale elargizione del FUAL nel 2023 e della sua assenza nel 2024.
Complessivamente, il giudizio politico rispetto al Bilancio predisposto dalla Giunta Regionale é negativo e deludente perché esso è assolutamente al di sotto delle esigenze di sviluppo e di crescita del nostro territorio.