Il Partito Democratico della Basilicata celebra oggi il ventiduesimo anniversario dell’inizio della mobilitazione di Scanzano Jonico, una delle più grandi e partecipate proteste popolari della storia recente del Mezzogiorno.
Era il 13 novembre 2003 quando il Governo nazionale individuò Scanzano come sito unico per il deposito nazionale delle scorie nucleari. Una decisione calata dall’alto che scatenò una reazione immediata, pacifica e imponente: una vera sollevazione civica che coinvolse l’intera regione.
Il Commissario regionale del Partito Democratico di Basilicata, senatore Daniele Manca, ricorda quell’esperienza come un simbolo di unità, dignità e difesa del territorio.
Nel suo intervento, Manca sottolinea come «la Basilicata non dimentica Scanzano Jonico. Le migliaia di donne e uomini che allora scesero in strada dimostrarono che una comunità unita può fermare scelte ingiuste e imposte dall’alto. Quelle giornate hanno rappresentato uno straordinario esercizio di democrazia e un esempio per tutto il Paese».
Per il Commissario regionale, quel momento storico ha molto da dire anche all’oggi.
La Basilicata – afferma – affronta una fase in cui servono la stessa coesione e la stessa determinazione: «le politiche della destra continuano a mortificare il Sud, ignorando bisogni reali e criticità strutturali. Servono unità, consapevolezza e coraggio per difendere la nostra terra e costruire un modello di sviluppo sostenibile e rispettoso delle comunità locali».
Manca conclude richiamando l’impegno del Partito Democratico Basilicata: «Quella mobilitazione non è solo un ricordo, ma un patrimonio politico e culturale da cui trarre forza. Oggi come allora, il PD è al fianco della Basilicata per difenderne la dignità, l’autonomia e le prospettive di futuro».

