Bella, 5 ottobre 2025
Di Carmine Ferrone, consigliere provinciale e assessore comunale di Bella (PD)
Il cosiddetto spegnimento notturno – dalle ore 19 alle 8.30 – degli ATM Postamat di 23 uffici postali in provincia di Potenza, che di fatto comporta l’interruzione di un servizio pubblico essenziale, riporta la memoria alle proteste popolari di qualche anno fa contro Poste Italiane, quando avviò la chiusura o la riduzione di attività di diversi uffici.
Lo sostiene il consigliere provinciale e assessore comunale di Bella, Carmine Ferrone (PD), sottolineando che il nuovo provvedimento, giustificato dal rischio di furti, penalizza soprattutto le contrade e le aree rurali come San Cataldo di Bella, Sant’Angelo di Avigliano e Baragiano Scalo.
«Si sottovaluta – afferma Ferrone – che dopo la diffusa chiusura delle filiali bancarie, soprattutto nei piccoli comuni e nelle aree interne, gli uffici postali sono rimasti l’unico presidio finanziario a disposizione dei cittadini. Prima di assumere una decisione così impattante, il management di Poste Italiane avrebbe dovuto consultare le istituzioni regionali e comunali per individuare insieme soluzioni alternative in grado di garantire la sicurezza senza limitare i servizi».
Ferrone riconosce che «il fenomeno dei furti agli ATM, come agli sportelli Bancomat delle banche, è purtroppo presente anche in Basilicata», ma giudica la misura «una scelta sbagliata e frettolosa».
«Ci sono tanti modi per affrontare il problema – prosegue –: si può intensificare la videosorveglianza, potenziare i controlli del territorio con forze dell’ordine e vigilanza privata, ma non togliere un servizio a chi già vive in zone penalizzate».
«È necessaria – conclude Ferrone – un’iniziativa congiunta della Regione e dei Comuni affinché Poste Italiane ritiri il provvedimento e apra un confronto serio con istituzioni, sindacati e cittadini. Il presidio dei servizi postali è una garanzia di equità territoriale e di coesione sociale, non un privilegio».

