Cifarelli, gruppo PD: “In Basilicata 60.000 persone hanno rinunciato a curarsi. Serve una visione, non l’elenco dei buoni propositi”

15 Ott 2025 | PD Basilicata

 

“Dopo oltre sei anni di governo regionale, la sanità lucana continua a galleggiare in una zona grigia fatta di annunci, numeri parziali e scarsa programmazione. L’intervento dell’assessore Latronico, pur nella sua compostezza, è apparso come una narrazione lontana dalla realtà quotidiana che cittadini e operatori sanitari vivono ogni giorno”.
Così il consigliere regionale Roberto Cifarelli commenta la discussione in Consiglio sullo stato del Servizio Sanitario Regionale.
“I lucani rinunciano sempre più a curarsi e Latronico ha rinunciato ad affrontare i problemi alla radice. Non basta richiamarsi alla responsabilità o al metodo – prosegue – se non si accompagna la responsabilità con la verità dei dati e il metodo con la capacità di programmare. I lucani continuano a pagare sulla propria pelle i limiti di un sistema che arretra: il peggioramento dei LEA con un calo di 19 punti in un solo anno, le liste d’attesa interminabili, la mobilità passiva da record e un deficit cronico delle aziende sanitarie mascherato con risorse sottratte alle politiche di sviluppo”.
Il Consigliere Cifarelli ricorda che “solo per evitare il commissariamento, negli ultimi due anni la Regione ha dovuto prelevare circa 100 milioni di euro dalle compensazioni ambientali petrolifere, cioè dai fondi destinati allo sviluppo delle imprese per generare crescita e all’occupazione. È questa la gestione virtuosa di cui si parla?”.
Per il consigliere “la Basilicata è penultima in Italia per capacità di rispondere ai bisogni interni di cura, e i dati Gimbe ci dicono che nel 2024 quasi 60 mila lucani hanno rinunciato a curarsi, quasi il doppio della media nazionale. È un vero allarme sociale che non può essere coperto da slogan o conferenze stampa”.
Sulle dichiarazioni dell’assessore Latronico, Cifarelli aggiunge: “l’invito alla collaborazione può essere credibile solo se accompagnato dalla trasparenza. Non esiste ancora una bozza del nuovo Piano Sanitario Regionale, non si conoscono criteri né tempi. Siamo pronti a fare le nostre proposte, ma è necessario un confronto aperto e vero con il Consiglio e con i territori”.
“Serve un cambio di passo radicale – conclude: non possiamo affrontare una crisi sanitaria e sociale di queste dimensioni con strumenti ordinari e logiche di sopravvivenza politica. I lucani hanno diritto a un sistema sanitario efficiente, vicino, moderno. È tempo di passare dalle parole ai fatti, dalla contabilità degli annunci alla concretezza delle scelte”.

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