OSPEDALE DI MELFI – ZAMPINO: LA VERITÀ È PIÙ FORTE DELLA PROPAGANDA. I MELFITANI HANNO FAME? CHE MANGINO PROROGHE!

14 Nov 2025 | Dai Territori

Il presidio ospedaliero, come ormai noto a chiunque, versa in una situazione di strutturale difficoltà, aggravata da carenze di personale medico, infermieristico e OSS, servizi ridotti e assenza di programmazione.
Le criticità che abbiamo denunciato sono molteplici:
* Reparto di Cardiologia in condizioni precarie, con il trasferimento dell’unico cardiologo in grado di impiantare pacemaker e la soppressione della guardia cardiologica notturna;
*ostetricia e ginecologia senza un primario stabile da un po’ di tempo;
* Pronto Soccorso spesso gestito da un solo medico e pochi operatori, con conseguenze sulla sicurezza dei pazienti;
* L’assenza notturna dell’infermiere dedicato in sala operatoria;
* Reparti di Medicina, Chirurgia, UTIC e Sala Operatoria sotto stress e privi di personale sufficiente, soprattutto infermieristico;
* Radiologia e Laboratorio Analisi carenti di tecnici e personale di supporto;
* Declassamento di tre Unità Complesse (Radiologia, Laboratorio Analisi e Centro Trasfusionale) a unità semplici, con perdita di autonomia;
* Nessun aggiornamento sul progetto di elisoccorso notturno, annunciato e mai realizzato.

In tutto questo, si è aggiunta, qualche settimana fa la scoperta, quasi casuale, di una delibera dirigenziale di giugno del San Carlo che depennava (come se non fosse mai esistito) il reparto di neonatologia e punto nascita del nostro ospedale.
A seguito di questa scoperta (‘non è vero’ dicevano, ‘è un falso allarme’) tutta la giunta regionale si è affaccendata – con una solerzia tipica di chi si rende conto di essere stato scoperto – a scrivere una delibera che ovviamente non poteva smentire quella che è una scelta chiara:
Il punto nascita chiude, ma siccome qualche appuntamento elettorale pure lo dobbiamo affrontare, lo facciamo chiudere tra due anni. Sono pure 100 mila persone in quell’area, con un area industriale in sofferenza, senza un tribunale. Mica possiamo farla così sporca?
E allora che facciamo nel frattempo? Diciamo che mandiamo i medici dagli altri ospedali a far nascere i bambini (nel frattempo che proviamo ad assumerne qualcuno) così non solo non si crea una organizzazione stabile che rassicuri chi decide di far nascere a Melfi i propri figli ma – bene che vada – riusciamo a gestire i numeri attuali che non potranno che inesorabilmente ridursi.
Ebbene, un qualsiasi cittadino di Melfi rimarrebbe profondamente interdetto da questa ennesima trovata propagandistica. Tutti, ma proprio tutti, tranne chi questo paese lo guida che (speriamo solo per appartenenza di parte) esulta – e come se esulta! – a spron battuto, per questa delibera (Sic!).
Nel mentre, il Vescovo di Melfi che ringraziamo per la sua sensibilità, denuncia una situazione allarmante e sotto gli occhi di tutti della sanità del Vulture.
E poi ci sarebbe il consiglio comunale aperto, il piano sanitario regionale, una proposta condivisa da mettere a terra con i sindaci e le parti politiche di quest’area…
Io non mi rassegno affatto a questo stato di cose e continuo a chiedere che su questi temi così delicati ci si confronti quotidianamente per il bene della mia e delle prossime generazioni che questa terra vogliono tornare a viverla.
Intanto continueremo a raccontarvi e a denunciarvi quello che accade, in attesa di poterne discutere nei luoghi democratici della nostra Cittá.

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