“Protocollo INGV–Acquedotto Lucano, Cifarelli (PD): accordo importante, ma guardare fuori regione non valorizza le nostre competenze e indebolisce la Basilicata.”

4 Dic 2025 | PD Basilicata

 

 

La Regione Basilicata ha approvato di recente, con convinzione e con un impegno economico significativo, il nuovo piano dodecennale e quello triennale di finanziamento dell’Università della Basilicata. Un atto politico chiaro, che riconosce UniBas come presidio strategico per lo sviluppo del territorio, per la formazione dei nostri giovani e per la produzione di ricerca utile alla comunità lucana. Investire sull’Università significa dire ai nostri ragazzi: crediamo in voi, crediamo nel vostro futuro qui.

Per questo sorprende — e preoccupa — che proprio mentre affermiamo sulla carta questa fiducia, nei fatti continuiamo a dare segnali opposti. La firma del protocollo d’intesa tra INGV e Acquedotto Lucano, predisposto senza coinvolgere UniBas né i ricercatori lucani che da anni studiano la sicurezza idrica del territorio, va purtroppo in questa direzione. È un messaggio ambiguo e scoraggiante. Da un lato investiamo per rafforzare l’Università, dall’altro la escludiamo quando si tratta di mettere a valore le sue competenze.

È anche così che si alimenta il fenomeno che più di ogni altro sta impoverendo la Basilicata qual’è la fuga dei giovani e dei professionisti qualificati. Quando le istituzioni stesse non dimostrano fiducia nel proprio capitale umano, quando si preferisce guardare altrove anche dove non è necessario, si trasmette l’idea che per crescere e per essere riconosciuti occorra andarsene. E questo, francamente, è inaccettabile.

Parliamo di un patrimonio scientifico — quello di UniBas e dei ricercatori lucani — che conosce come nessun altro le fragilità e le specificità del nostro territorio, e che rappresenta uno dei pochi veri asset strategici su cui la Basilicata può ancora costruire il proprio futuro. Escluderlo non è solo amministrativamente discutibile, è politicamente miope.

Per queste ragioni ho presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per chiarire quali siano state le motivazioni che hanno portato Acquedotto Lucano, di cui la Regione è socio di riferimento, a siglare un accordo orientato fuori regione senza coinvolgere anche le strutture lucane. È necessario capire se questa scelta risponda a una strategia oppure, peggio, all’assenza di una visione. E soprattutto se la Giunta intenda finalmente definire un indirizzo chiaro che privilegi — ogni volta che vi siano le condizioni, e qui c’erano — il coinvolgimento delle competenze tecnico-scientifiche locali.

La Basilicata non ha bisogno di decisioni che ne accentuano la marginalità. Ha bisogno di coerenza, di fiducia reale nelle proprie istituzioni, di scelte che valorizzano ciò che abbiamo. Se diciamo che UniBas è centrale per il futuro della regione, allora dobbiamo metterla nelle condizioni di esserlo davvero. Sottovalutare il nostro sistema di ricerca significa perdere opportunità concrete di sviluppo. E questo, davvero, non possiamo più permettercelo.

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