Roberto Cifarelli, gruppo PD: “Quali criteri hanno guidato le modifiche dell’Atto aziendale ASM?”

30 Ago 2025 | Dai Territori

 

“L’Atto aziendale dell’Azienda Sanitaria di Matera, adottato appena il 10 luglio scorso con la deliberazione n. 760/2025, è stato già oggetto di modifiche attraverso un nuovo provvedimento del Direttore Generale. Un fatto che solleva interrogativi politici e istituzionali non secondari”.
Lo dichiara il consigliere regionale Roberto Cifarelli, che aggiunge:
“Già la precedente versione dell’Atto aziendale non appariva del tutto coerente con i parametri fissati dal Decreto Ministeriale n. 70 del 2015, che disciplina gli standard qualitativi, strutturali e quantitativi per l’assistenza ospedaliera. A maggior ragione oggi, con l’intervento correttivo deliberato nei giorni scorsi, è doveroso chiarire pubblicamente con quali criteri siano state operate scelte di rettifica, accorpamento, eliminazione o istituzione di strutture complesse e semplici”.
Cifarelli sottolinea: “Il DM 70/2015 e il più recente DM 77/2022 rappresentano cornici normative chiare, nate per garantire omogeneità ed efficienza dei servizi sanitari sul territorio nazionale. Se l’ASM ha ritenuto di discostarsi dagli standard indicati, occorre motivare in maniera trasparente tali scelte, spiegando come si concilino con le esigenze di salute dei cittadini materani e lucani”.
Il consigliere evidenzia inoltre una contraddizione evidente: “l’assessore Latronico ha illustrato un cronoprogramma preciso, che prevede una fase di proposta da febbraio a settembre 2025, la versione definitiva del Piano entro la fine del 2025 e l’entrata in vigore a partire dal 2026. Appare dunque inspiegabile come, a fronte di un percorso così definito e ancora tutto da sviluppare, l’ASM abbia ritenuto di approvare e già modificare un Atto aziendale, assumendo decisioni strategiche in assenza del nuovo Piano Sanitario Regionale. Una forzatura istituzionale che rischia di indebolire la coerenza dell’intero sistema sanitario lucano”.
“Chiedo quindi all’Assessore regionale alla Sanità e al Direttore Generale dell’ASM – conclude Cifarelli – di rendere noti i criteri tecnici, epidemiologici e programmatori che hanno giustificato le modifiche all’Atto aziendale. Non è accettabile che provvedimenti così rilevanti per il diritto alla salute vengano assunti, sebbene approvati dalla conferenza dei sindaci, senza un’adeguata condivisione con il Consiglio regionale e le comunità interessate. Ricordo, infine, che la questione è già all’attenzione della Corte dei Conti e, proprio perché il nuovo Piano Sanitario non è ancora in vigore, sarà inevitabilmente oggetto di ulteriore valutazione da parte degli organi di controllo”.

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