La fotografia di Banca d’Italia è chiara: la Regione rallenta.
E se da una parte il rallentamento è caratterizzato prevalentemente da una vicenda industriale complessa come Stellantis dall’altra ci sono anche le risorse di un PNRR che non hanno girato come avrebbero dovuto.
Eppure su Stellantis si è disperso tutto l’ottimismo propagandistico del governo regionale e nazionale che un anno fa era legato a produzioni di vetture con numeri inverosimili e ad impianti di produzione energetiche di cui si sono perse le tracce informative e che avrebbero dovuto salvaguardare i livelli occupazionali.
Sui ritardi e le sincopi del PNRR e della programmazione regionale stendiamo un velo pietoso poiché i dati sono riportati nelle stesse delibere di Giunta. Ho già più volte detto dei ritardi, ad esempio, delle Case e degli Ospedali di Comunità, a proposito di sanità, o della condizione non abilitante per i fondi FESR per gli investimenti nel sistema idrico, a proposito di acqua.
La Regione, quindi, mette un ulteriore rallentatore anche nella gestione quotidiana se solo si valutasse l’impatto su molti settori, anche Enti Locali, di una non corretta gestione del bilancio; quanti sono in attesa di ricevere risposte promesse e ripromesse con l’assestamento di bilancio annunciato entro giugno?
Saremmo ancora in tempo.
E infine la Regione rallenta anche con l’assenza di una strategia; non abbiamo notizie, in ritardo imbarazzante, della bozza del Piano Strategico Regionale che, a norma di Statuto, sarebbe già dovuto essere approvato ad inizio del 2025 allineando tutti gli strumenti di programmazione e lo stesso bilancio.
Questo (non) governo rallenta ulteriormente l’economia, mette in difficoltà imprese ed operatori, riduce opportunità e rende la Regione più dipendente dalla vicenda auto e dalla questione petrolio che pure meriterebbe un’altra attenzione e una accurata strategia.