Il Capogruppo del Pd: Si provveda a individuare le risorse necessarie per questa campagna di screening in occasione del prossimo Assestamento di Bilancio, così come da ordine del giorno da noi proposto e approvato all’unanimità dal Consiglio
“Se si fosse approvato il nostro emendamento relativo alla ‘Promozione e screening del test di riserva ovarica della popolazione femminile’, e previsto le risorse, in occasione dell’approvazione del Bilancio di previsione per il triennio 2025-2027, oggi la Regione Basilicata sarebbe stata già pronta per affiancare la ‘Campagna di informazione e sensibilizzazione in favore della popolazione femminile sullo svolgimento di test di riserva ovarica’ (finanziata con legge di Bilancio 2025 a livello nazionale per tutte le regioni per complessivi 300.000,00 euro), con una attività di screening gratuito del test di fertilità AMH per la popolazione femminile in età giovanile residente in Basilicata”. Lo dichiara Piero Lacorazza, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, che aggiunge:
“Un test fondamentale per la tutela della fertilità in quanto, una diagnosi precoce di esaurimento ovarico prematuro, attraverso la valutazione dell’FSH basale, dell’ormone AMH e l’ecografia trans vaginale per la conta dei follicoli antrali in fasce di età compresa tra i 19 e i 20 anni, potrebbe favorire il ricorso al medical freezing, già riconosciuto nella DGR 718/23 e nelle nuove Linee Guida Ministeriali 2024, mettendo in atto una strategia efficace di prevenzione della infertilità di coppia”.
“Tuttavia – sottolinea l’esponente del Pd – il dibattito sul medical e social freezing rimane aperto al confronto, unitamente ad altre iniziative che rimettono al centro delle politiche la cosiddetta ‘medicina di genere’, pilastro fondamentale dell’iniziativa legislativa che abbiamo presentato, come Pd, sulla parità di genere”.
“Si provveda ora – conclude Lacorazza – a individuare le risorse necessarie per questa campagna di screening in occasione del prossimo Assestamento di Bilancio, così come da ordine del giorno da noi proposto e approvato all’unanimità dal Consiglio regionale il 30 aprile scorso”.