Il Capogruppo del Pd: “Abbiamo depositato una risoluzione affinché resti traccia dell’analisi e anche di un percorso su cui proponiamo di costruire politiche per la gestione della risorsa idrica”
“Il punto centrale della discussione in corso sul governo della risorsa idrica è il minor peso della Regione, della Basilicata, in Acqua del Sud spa, la società che apre e chiude i rubinetti, che riempie o meno le reti per arrivare agli utenti finali, che potrebbe trasformare anche l’acqua in energia”. Lo dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Piero Lacorazza.
“Resta il nodo, che il Presidente Bardi non scioglie, del 30% delle azioni di Acqua del Sud spa che dovrebbe andare ad asta pubblica. Al 2030 – aggiunge l’esponente del Pd – scade l’accordo sulle risorse idriche sottoscritto nel 2016 tra Regioni e Governo, ma nel frattempo, senza una strategia, si rischia di avere meno potere negoziale, come già in questa fase risulta evidente nel definire un accordo tra uso potabile per la Puglia ed utilizzo irriguo per la Basilicata. Come evidenziato in Consiglio oggi, anche con una risoluzione depositata, in questi anni c’è stato il gioco delle tre carte sugli investimenti, cambi di programma e ritardi, a cavallo di cicli di programmazione; ritardi che hanno prodotto spreco di acqua e di soldi”.
“È necessario quindi definire – sottolinea Lacorazza – con chi e come si vuol procedere per mettere a terra le risorse programmate, perché tra carenza di personale e stazioni appaltanti il rischio è che i problemi si ripetano su qualità della progettazione ed efficienza nelle realizzazioni”.
“Ecco perché le relazioni di Bardi e degli assessori – conclude Lacorazza – hanno appena sfiorato l’ordinario senza che siano state accompagnate da strumenti e scelte che davvero traducano le tante parole, almeno, in pochi fatti. Abbiamo depositato una risoluzione affinché resti traccia dell’analisi e anche di un percorso su cui proponiamo di costruire politiche per la gestione della risorsa idrica”.
Lacorazza: “Basilicata ha perso peso nel governo dell’acqua”
