Tra ordinanze dei sindaci, convocazioni di Prefetto ed Egrib, la ‘destra crociera’ si inchina davanti alla emergenza idrica. Presidente Bardi salga a bordo.
Ci venga risparmiato il tema della emergenza climatica. Lo sappiamo; capiamo, nella speranza che i neo negazionisti che albergano non da questa parte si convincano che la transizione ecologica è un investimento nel presente e nel futuro.
Abbiamo approvato nel Consiglio regionale del 12 maggio 2025 una risoluzione a seguito della quale non è stato dato alcun prosieguo e abbiamo dovuto chiedere audizioni in commissioni per sapere se almeno una task force – per noi sarebbe meglio un osservatorio – sia stata insediata. Ma al momento non si hanno notizie.
Ma il punto continua ad essere lo stesso: Bardi governa da sei anni la Regione e a maggio di quest’anno (DGR n.289) ha dovuto certificare il suo fallimento non avendo raggiunto l’obiettivo della condizione abilitante per spendere al meglio i fondi strutturali.
Questa delibera è solo l’ultima di questi sei anni in cui si è giocato alle tre carte su progetti, programmi e finanziamenti ritardando investimenti sul sistema idrico.
Dopo 6 anni di governo non si dica tra qualche settimana è colpa di quelli che c’erano prima perché francamente, tra convocazioni del Prefetto e di Egrib, non capiamo perché sulla “destra crociera” Bardi non sia a bordo.