Consideriamo molto grave la marcia indietro del Sindaco che lo scorso 29 luglio ha revocato, a distanza di soli 6 giorni e con motivazioni inconsistenti, la propria ordinanza con cui si vietava l’utilizzo dell’acqua potabile per irrigazione e annaffiatura di orti, giardini, e prati, lavaggio di aree di pertinenze, lavaggio privato dei veicoli, riempimento di piscine e fontane ornamentali nonché per tutti gli usi diversi da quello domestico, alimentare ed igienico-sanitario.